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QUOTIDIANO DI PROMOZIONE, INFORMAZIONE, COMUNICAZIONE E ASSISTENZA
AL TURISTA
Dal "Il Mattino", Lunedì, 7 Gennaio 2002
MONSIGNOR
GUGEROTTI, ORDINATO IN VATICANO
Ravello festeggia il suo nuovo Arcivescovo
di Mario Amodio
Ravello ha un nuovo Arcivescovo. Si tratta però soltanto di
una carica onorifica conferita per lo più a prelati con funzioni
prettamente diplomatiche. Un rituale che va avanti dagli inizi del
1800 quando la "città della musica" fu accorpata
alla diocesi di Amalfi da cui tuttora dipende. Tra i 10 nuovi vescovi
ordinati ieri mattina da Giovanni Paolo II c'era anche il nuovo titolare
della cattedra ravellese. È monsignor Claudio Gugerotti, 46
anni, veronese, che tra breve ricoprirà il ruolo di nunzio
apostolico in Cecenia, Armenia e Azerbaigian. Monsignor Gugerotti
succede al tedesco Hans Schwemmer, nunzio apostolico in Papua Nuova
Guinea e scomparso di recente dopo essersi ammalato di malaria proprio
in quelle zone. E ieri in Vaticano c'era anche il sindaco di Ravello,
Secondo Amalfitano, giunto presso la Santa Sede in compagna del parroco
don Peppino Imperato. Insieme hanno seguito la cerimonia religiosa
officiata da Santo Padre prima di incontrare il nuovo arcivescovo
presso una delle sale vaticane. "Il nuovo arcivescovo ci ha
fatto davvero una buona impressione - riferisce il sindaco di Ravello
- Ci ha promesso che sarà a Ravello entro la fine febbraio.
Per il momento resterà a Roma dove riceverà le credenziali
diplomatiche per espletare il mandato". "Dite a tutti che
mi sento già uno di voi" è il messaggio che monsignor
Gugerotti ha affidato al sindaco. "Ravello è un paradiso,
ha detto l'arcivescovo il quale partirà per la sua missione
soltanto in primavera e cioè - conclude Amalfitano - dopo
l'investitura ufficiale e la visita alla sua nuova sede vescovile".
Dal "Il Mattino", Mercoledì,
30 Gennaio 2002
RAVELLO, IL SOLE A LONDRA
Fondi per l'organo da regalare al Duomo
di Mario Amodio
Un pezzo di Ravello, con le sue tradizioni
e la sua gastronomia approda nel Regno Unito. E, precisamente, a
Londra, dove domenica pomeriggio
ha partecipato alla "II giornata ravellese". Lì,
infatti, si è "materializzato" l'incontro con un
altro pezzo della sua terra, composta da quanti scelsero di emigrare
portando nel cuore quei luoghi d'infanzia carichi di storia, riti
e miti. L'iniziativa, organizzata per la prima volta dal Comune di
Ravello proprio lo scorso anno (tra gl'intenti c'era anche quello
di raccogliere fondi per la realizzazione di un organo da consegnare
al Duomo di Ravello), stavolta, invece, porta la firma di quei ravellesi
che accolsero positivamente l'idea dell'Amministrazione comunale.
Antonietta Fiore, Gianfranco Cioffi, Saturno Amalfitano, Domenico
Mansi e Gino Amato, sono, infatti, alcuni degli organizzatori dell'evento
che ha finito per coinvolgere oltre 450 concittadini che compongono
la comunità ravellese nel Regno Unito. Proprio loro hanno
invitato quest'anno l'amministrazione comunale della "città della
musica", garantendo peraltro la presenza del console italiano,
Enrico Padula.
"
L'iniziativa oltre ad avere l'intento di rinsaldare, promuovere e
ottimizzare i rapporti con la folta comunità di concittadini
residente in Gran Bretagna - fa sapere il sindaco Secondo Amalfitano
- si propone, infatti, di dar vita a progetti sinergici per promuovere
l'immagine, la cultura e le tradizioni campane nel Regno Unito".
E così, gli oltre 450 ravellesi trapiantati a Londra, hanno
incontrato domenica nelle sale del "La Royale", oltre al
sindaco Amalfitano e ad una ventina di congiunti, anche il parroco
di Ravello, don Giuseppe Imperato e il consigliere comunale, Vincenzo
Del Pizzo. Zampogne e specialità gastronomiche hanno aperto
l'incontro che è poi proseguito con una serie di iniziative
spontanee, tra cui aste e lotterie, i cui fondi saranno donati in
beneficenza. Offerte di quadri d'autore, soggiorni a Ravello, buoni
pasto a Ravello e Londra, sono soltanto alcuni dei premi messi in
palio.
A seguire poi un'interessante tavola rotonda sul tema "L'emigrato
da problema a risorsa" a cui hanno partecipato autorità e
membri del comitato promotore dell'iniziativa. Il dibattito ha infine
preceduto il gran finale caratterizzato da musica (spiccano le performance
dei Bottone, una famiglia, originaria di Scala, composta da veri
artisti nel campo musicale), balli e brani tratti dal vasto repertorio
teatrale italiano. A curarne la messa in scena sono stati alcuni
attori della compagnia "La Ribalta", mentre gli zampognari,
col loro residuo di Natale paesano, hanno dato l'arrivederci al 2003. "I
veri protagonisti di tutta l'organizzazione su Londra - aggiunge
poi il sindaco di Ravello al suo rientro in Italia - sono davvero
orgogliosi di essere riusciti a mettere in piedi un'operazione di
vera e propria riconquista delle redici e che ha coinvolto tutti,
ma proprio tutti, i ravellesi del Regno Unito. Un'organizzazione
che è stata seguita con interesse anche dalla Regione Campania,
attraverso l'assessore Adriana Buffardi che, solo impegni dell'ultimo
minuto, le hanno impedito di confermare la preannunciata presenza
a Londra".
Da venerdì Gaetano Stella e la sua compagnia teatrale saranno
in Argentina per rappresentare la Campania e accompagnare la delegazione
istituzionale della Regione nel viaggio in Sudamerica. La Campania
offrirà infatti ai suoi "figli" sudamericani un
contributo per chi vorrà tornare a casa, dopo la violenta
crisi economica che ha attanagliato il Paese. Lo spettacolo che Stella
proporrà si chiama "Varietà napoletano":
con lui ache Elena Parmense, Nino Aleotti e Alfonsina De Simone.
Il mini-tour toccherà Buenos Aires e Mar de la Plata.
Dal "Il Corriere del mezzogiorno", Martedì,
05 Marzo 2002
Ravello e il segreto della "cattedrale doppia"
Presentato ieri a Roma, ali' Accademia di San
Luca, un libro che documenta la storia, le analisi scientifiche
e i restauri effettuati
sul Duomo di Ravello, uno dei più importanti monumenti campani.
Curato " dal sovrintendente per i Beni architettonici e il
paesaggio di Roma, Ruggero Martmes, raccoglie i risultati degli
interventi e delle indagini condotte fra 1996 e 1999 dallo stesso
Martines, allora a capo della Sovrintendenza di Salemo e Avellino. "La
cattedrale è una chiesa desideriana deI'VIIl secolo a tre
absidi -
ha spiegato Martines -cresciuta nel corso dei secoli, fino al '700.
Vi è stato aggiunto il transetto, il campanile, una cappella
angioina di cui si era perduta la memoria e dei portici. Accanto
era stata costruita una chiesetta gotica che era illeggibile ed è stata
recuperata demolendo alcuni muri".
La scoperta più importante riguarda il patrimonio architettonico:
quella che si conosceva come cappella barocca è risultata
essere una struttura angioina, che potrebbe far pensare ad altrepreesistenze. "Tuttociò apre
uno scenario di possibili sviluppi degli studi sul problema della "cattedrale
doppia" in Campania", ha detto Francesco Gandolfo, docente
dell'Università dl Tor Vergata, che ha collaborato alle
ricerche. Gli interventi hanno riguardato in particolare l'ambone
e il pulpito duecenteschi, ma poi si sono estesi a tutta la cattedrale
perche ci sono sta ti scavi archeologici, sono state ri trovate
alcunemaiolichee il basmento di una scalea che portava al l'abside.
Martinès ha raccontato che "dopo i11731, o forse dopo
il 1748, epoca dei due grandi terremoti nella zona, il pulpito
e gli amboni crollarono e vennero rimontati, ma molti pezzi del
ciborio si trovano oggi nel museo della cattedrale e non c'è sufficiente
attendibilità per rimontarli".