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PAOLO FUSCO

di nobile famiglia ravellese era figlio di Alberto e di Luisa Setaro . Addottoratosi nel diritto ecclesiastico e civile, cultore delle patrie antichità, distintosi per le sue chiare qualità di scienza e di virtù, fu per più anni Vicario generale della chiesa metropolitana di Salerno : " vir pietate et doctrina insignis qui etiam per plures annos rexit Salernitanam Eccle siam fugens officio Vicarii illius perantiquae Metropolitanae ".
Il Papa Pio V, conoscendo il grande talento di Paolo, lo nominò, nel 1568, coadiutore del vescovo di Ravello Ercole Tombesio: " stante incurabili infirmitate domini episcopi " con promessa di futura successione. Alla morte di Tombesio, il Fusco fu consacrato vescovo dallo stesso Pontefice Pio V, il 25 settembre 1570.
Premuroso nel promuovere il rinnovamento nella diocesi, il 20 agosto 1577, emanò editto di indizione della sacra visita, che condusse con grande zelo e sollecitudine pastorale..
Dopo un periodo di intensa attività, il 17 febbraio 1578, dal Papa Gregorio XIII fu trasferito alla sede episcopale di Sarno, dove maggiormente fece risplendere le sue eminenti virtù, eseguendo la visita pastorale e tenendo pure un Sinodo diocesano. Nel mese di ottobre del 1582 ammalatosi si recò dalla sua famiglia a Ravello, onde respirare 1 'aria natia, pura e salubre ; difatti in una sua bolla si legge: " datum Ravelli, ubi infirmi residemus sub die 16 mensis novembris 1582 ". Rimessosi in salute, ritornò alla sua chiesa di Sarno, che governò sino a1 1591, quando chiuse i suoi giorni, il 27 aprile dello stesso anno a Napoli dove fu sepolto nella chiesa di S.Severo.
Profondo conoscitore di diritto pubblicò: 1) " Singularia in utroque Jure pontificio atque Caesario " Venetiis 1574; 2) " Ad- notationes ad Rosarium virtutum et vitiorum ", Sparani de Bario; 3) Addizioni al " Tractatus de praesentatione instrumentorum Marini Friciae ", che, ampliato, fece stampare a Venezia nel 1569; 4) Addizioni alle opere di Sperano Brosono commentate dal Card.De Luca e dal Marodei;5) il famoso " Tractatus De Visitatione et regimine ecclesiarum libri duo ", nel quale affrontò tutti i problemi attinenti alla figura del buon Vescovo e all'attività del suo buon governo nella diocesi; di quest'ultimo lavoro, pubblicato a Roma nel 1581.


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