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San
Michele Arcangelo |
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Antica
chiesa a tre navate divise da colonne di granito e capitelli di spoglio.
Risale al primo decennio del sec.X e costituisce uno dei primi edifici
religiosi della città.
Ha consevato la sua antica architettura a tre navate sostenute da sei
colonne di granito oltre due colonne esterne pure di granito che sostengono
un originale nartece.
Un vasto portico, con volte a crociera bombate, introduce alla Chiesa:
per una recente variazione architettonica (1977), l'esterno del portico
s'innalza sino agli spioventi del tetto, così che tutto il corpo
della Chiesa risulta arrètrato. Su due superbe colonne di granito
con capitelli corinzi di classica fattura poggiano i tre archi d'ingresso.
L'interno a tre navate, la centrale con volta a botte, ha sei diseguali
colonne di granito scuro, con capitelli romanici tutti diseguali, che
delimitano le navate laterali.
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Chiesa di San Michele Arcangelo di Torello
veduta dall'alto
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Assente il transetto, le navate terminano
nelle tre absidi di fondo, la centrale con due snelle pregevoli colonnine
sugli spigoli. Al centro della conca absidale è posta una grande
immagine raffigurante San Michele Arcangelo che rigetta agli inferi
il demonio, dalla posa del tutto simile a quella del più famoso
quadro di GiovanAngelo Amato di Maiori, che è in una cappella
del Duomo.
Un grande crocifisso, dono delle famiglie Mansi e D' Amato de11993,
è sull'altare dell'abside sinistra, mentre in quello di destra
è venerata un' immagine della Madonna Immacolata.
Girando l' occhio nel restaurato interno, noterai a destra una teca
con una statua della Madonna con il Bambino; all'ingresso un fonte battesimale
in granito lavorato a buccia d'arancia de11936; lungo il contorno 14
formelle in marmo della via Crucis; sul pavimento in cotto della navata
sinistra due lastre di sepoltura in marmo. Una dice:
QUAERIS SUB TAli TUMULO QUIS CONDITUR HOSPES? OSSA HIC AMATORUM DULCE
QUIETE IACENT ANNO REPARATAE SALUTIS 1837 RESTAURATUM Ti chiedi quale
ospite riposi in questo sepolcro? Qui giacciono le ossa degli Amati
in dolce quiete.Restaurato nel
1837, anno della riacquistata salute..
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Interno
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Notabile e antica vi è, sull'architrave del portone d'ingresso,
una tela oscurata dal tempo, opera risalente al 1500 della scuola di Andrea
Sabatini da Salerno (1480-1545).
Nella piccola sagrestia, costruita come corpo aggiunto alla Chiesa si
conserva un'icona malridotta della Madonna che allatta, con le figure
di un vescovo e di un francescano, restaurata ne11782.
Sul lato destro si innalza il campanile a tre ordini che, con strano effetto
visivo, sopra la base quadra ha un tamburo cilindrico che regge a sua
volta una cupola piramidale, a pianta ottagonale come nella chiesa di
San Martino.
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