Chiesa di San Francesco Zeppa di avvenimenti e di mutevole sorte è la vita di que sta Chiesa che si trova a prendere parte alle più travagliate vicissitudini del Convento cui è annessa. Nacque con il monumentale complesso verso la fine del XIII secolo, sul dosso di un piano detto di Ponticeto, nel luogo medesimo ove esisteva un'altra chiesa dedicata a San Giovanni Battista. La tradizione vuole che la fondazione sia da attribuire al Santo di Assisi, che transitò per Ravello nel 1222 diretto ad Amalfi per venerare le spoglie di Sant' Andrea apostolo. In origine la Chiesa era di stile gotico a tre navate e otto cappelle: dell ' antica struttura conserva il transetto e l' abside a volte ogivali. Nel 1700 il barocco si sovrappose al gotico e la Chiesa fu trasformata nell ' attuale ad una sola navata, coperta con volta a botte lunettata, con due altari per lato. Era, ed è, preceduta da un ampio atrio coperto, che si fonde col passaggio pubblico e che è sostenuto da pilastri e colonne su cui s' imperniano volte a crociera. Anche il luminoso chiostro duecentesco, di stile gotico, fu alterato e restaurato nel secolo XVIII con ritocchi baroc- chi, evidenti nei vani sagomati sopra le bifore. Restano, com' erano, le volte a crociera di sesto acuto che coprono le corsie. La Chiesa, spettatrice silenziosa di tante rivoluzioni so- ciali, ha visto nel corso dei secoli avvicendarsi uomini dedicati a opere di fratellanza e di studio, ha superato le difficoltà delle guerre e delle avversità che di frequente osteggiavano Ravello, ha sofferto decadenza e rovine. Ciò fino al 1709, quando a reggere la famiglia francescana fu chiamato Bonaventura da Potenza (1651- 1711), che risollevò le sorti del Convento e della Chiesa. Interno Ancora ci furono anni difficili: il 1809, quando il Convento fu soppresso; il 181S quando alcune parti di esso divennero sede comunale; il 1831 quando fu riaperto; il 1931 quando la sede comunale si trasferì definitivamente altrove. Ne vogliamo dimenticare che durante i tristi anni dell'ultima guerra, la Chiesa ed il Convento furono rifugio di bisognosi e diseredati, dando loro sostegno morale e materiale. Nella chiesa si venera il Beato Bvonaventura da Potenza, morto a Ravello nel 1711, il cui corpo è custodito in un urna bronzea sotto l'altare maggiore, dal 1961.
Chiostro
Sublime il luogo che ispira alla pace e al silenzio. La luce attraversa le finestre bifore, sostenute al centro da una o due snelle colonnine, egli oculi barocchi sovrastanti, illuminando le passeggiate laterali, dove, nella stagione calda, all'imbrunire, quasi come in un sogno, s'alzano musiche di repertorio classico. Al centro del chiostro un. caratteristico tempietto ricopre il pozzo dell' acqua. Nel salone d'incontro, affacciandoti alla balconata, ammira l'immagine mozzafiato della Costiera verso Minori; in questo salone è ospitata la mostra permanente delle riproduzioni dal vero delle opere in pietra del contemporaneo ravellese Francesco Amato, conosciuto come Mastro Ciccio.
La Biblioteca
� Annessa al Convento c' è anche una prestigiosa Bibliote ca, il cui ingresso è sulla via San Francesco. Moderna, elegante, è ricca di manoscritti e volumi che coprono l' arco di molti secoli, dal 1500 al 1900
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