Ravello, prima che dall�uomo, � stata immortalata dal Supremo Artista che, nella sua infinita benevolenza, vi ha compendiato quanto "per l�universo penetra e risplende, in una parte e pi� e meno altrove". Il toponimo indica luogo roccioso e scosceso che domina tutta la Costa di Amalfi, di cui � la gemma pi� affascinante. Cos� la decantava per primo Giovanni Boccaccio (+1375) nel Decamerone: "Tra le citt� della Costa d�Amalfi, sopra il mare riguardante, n�� una chiamata Ravello, nella quale come oggi v�abbia di ricchi uomini, ve n�ebbe gi� uno il quale ricchissimo chiamato Landolfo Rufolo".Il romantico musicista nordico, Riccardo Wagner, nella sua visita a Ravello, entusiasticamente felice di aver trovato nella Villa Rufolo, piena di fascino e di mistero, la cornice del Parsifal, scrisse la magica frase: "Il giardino incantato di Klingsor ho trovato-26 maggio 1880"La nascita della Citt� pu� fissarsi tra il IV e VI secolo dopo Cristo, come testimoniano i diversi sarcofagi, le urne cinerarie, le lastre tombali, i cimeli pagani che ci sono pervenuti o che sono stati , negli ultimi anni, trafugati.Con i traffici e le attivit� commerciali dei suoi intraprendenti "uomini ricchi e procaccianti in atto di mercanzia" in tutte le citt� del Mediterrraneo, ove fondarono veri e propri quartieri, detti "Rua Ravellensium", Ravello raggiunse tra il X e XIII secolo l�apogeo della sua grandezza civile, economica e culturale.Ad opera del normanno Ruggero d�Altavilla, detto Borsa, figlio di Roberto il Guiscardo, duca di Puglia e di Calabria, nel 1086 fu elevata dal Papa Vittore III a Sede vescovile, col privilegio di essere dipendente direttamente dalla Sede Romana. Dopo un lungo e tormentato periodo di crisi per le guerre tra Roberto Guiscardo e Gisulfo di Salerno soggiacque alla conquista dei Pisani nel 1135, che la misero a sacco e a fuoco per tre giorni. Ripresasi dalla grave sconfitta subita, la citt� continu� ad essere per altri due secoli, un ricco e fiorente centro artistico, religioso e culturale. Dal sec.XV a motivo anche del trasferimento a Napoli delle principali famiglie gentilizie ravellesi ed altri eventi politici e naturali inizi� il suo lento declino che culmin� nei secoli XVII e XVIII.Ai viaggiatori stranieri, che nel secolo XIX ne divulgarono la fama delle bellezze naturali e dei suoi antichi ed artistici monumenti, spetta il merito di aver dato inizio alla rinascita civile, economica e culturale di Ravello.Oggi, questa graziosa ed affascinante cittadina � divenuta , anche per i suoi alberghi, tutti con vista sul mare e perfettamente inseriti nella caratteristica architettura medievale del ducato amalfitano, un importante centro di turismo internazionale.
|